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IL PAESE

Nel cuore antico della Sardegna, e più precisamente nel settore centro occidentale dell'isola, in territorio provinciale di Oristano, su un pianoro di origine trachitica si eleva il paese di Ula Tirso, localizzato presso l'ansa meridionale del suo territorio, configurato singolarmente a forma di falce lunare dai corni all'ingiù. Il territorio di Ula Tirso esteso per 18,7 km quadrati ha come confini naturali le gole dei fiumi Tirso e del rio Tilisai e Nighio e le creste montane, che lo caratterizzano come marcatamente collinare.

Il Comune di Ula Tirso è gemellato con il Comune di Peschiera del Garda

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UN PO' DI STORIA...

Area abitata fin dall'epoca nuragica per la presenza nel territorio di alcuni nuraghi, nel medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Barigadu. Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano, e alla definitiva sconfitta degli arborensi (1478) passò sotto il dominio aragonese. Formò un feudo che passò sotto la signoria di diversi signori. Nel 1774, in epoca sabauda, entrò a far parte del marchesato di Neoneli, concesso in feudo a Pietro Ripoll Manca. Il feudo rimase ai Ripoll fino al 1837, quando passò ai Sanjust, per il matrimonio di Maria Angela Ripoll e Carlo Enrico Sanjust, barone di Teulada al quale fu riscattato agli nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

LE NOSTRE TRADIZIONI:

La festa principale è Santa Maria Maddalena che si festeggia il 22 luglio, ma si festeggia anche il patrono Sant'Andrea il 30 novembre, giorno in cui si usa anche gustare il vino novello, il 13 dicembre è invece festeggiata santa Lucia con balli e dolci e a gennaio, come negli altri paesi del circondario e della zona nord-est della provincia di Oristano, si festeggia Sant'Antonio Abate con la tradizionale tuva (falò) e balli accompagnati dal pane cun gherdas, un tipico pane sardo fatto con il lardo o con lo strutto di maiale. e vino a volontà; a febbraio c'è il carnevale con le tradizionali sfilate rigorosamente accompagnate dalla maschera ulese s'urtzu e sos bardianos. Per Pasqua sono invece da non perdere i riti antichissimi della settimana santa, il più toccante dei quali è s'iscravamentu, il rito della rimozione di Cristo dalla croce, il venerdì con la processione notturna. Questo rito è diffuso in tutta la Sardegna ed è di origine catalana, derivando il nome dal catalano desclavament, letteralmente "schiodamento".

Un altro santo che si festeggia è Sant'Isidoro, l'ultimo sabato di maggio, in località Besela dove, grazie alla donazione di un terreno da parte di un generosissimo ulese emigrato in provincia di Verona, nel 1996 la popolazione ha costruito una chiesetta campestre dedicandola al Santo agricoltore; la festa è l'occasione per gustare la tipica pecora bollita accompagnata da gustosi formaggi locali e vino sino a tarda sera.

Nel mese di agosto è la volta della sagra dedicata alla tipica pasta ulese: sos cannisones, ma non mancano le svariate e gustose qualità di dolci tipici, il pane, i formaggi, il bollito di pecora, i vini, i liquori del posto e il miele. Sempre nel mese di agosto si festeggia l'emigrato: grazie alla collaborazione e partecipazione di tutto il paese ogni anno si organizza una cena all'aperto accompagnata da musica e balli tradizionali dove la maggior parte degli emigrati si danno appuntamento per trascorrere una serata di allegria con tutta la popolazione.

 I NOSTRI MONUMENTI...

Il paese è noto anche per la diga di santa Chiara, monumento di archeologia industriale che ha formato nel 1923 il lago Omodeo, allora maggiore bacino artificiale d’Europa, oggi grande attrazione naturalistica e di turismo attivo. A valle potrai visitare la centrale idroelettrica: Ulà Tirso è stato il primo paese nell’Isola a usufruire dell’energia elettrica.

Nelle suggestive stradine del centro storico meritano attenzione le chiese di santa Croce e di santa Chiara (villaggio di Santa Chiara), chiesa campestre di Sant'Isidoro e, soprattutto, la parrocchiale di sant’Andrea, costruita con trachite a vista nel XVII secolo in stile gotico-aragonese. Molto bella dal punto di vista strutturale, in facciata presenta un grande rosone decorativo che sovrasta il portale gotico con arco a sesto acuto. Il campanile del 1769 domina tutta la valle del Tirso.

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CHIESA SANT'ANDREA

CHIESA SANTA CROCE

SOS CANNISONES

DIGA (LAGO OMODEO)

I PUNTI D'INTERESSE:

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